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martedì 30 marzo 2010
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domenica 14 marzo 2010
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mercoledì 10 marzo 2010
martedì 9 marzo 2010
c'è qualche speranza?
Oggi pubblico un articolo che mi ha fatto venire i brividi qualche tempo fa, è del mio opinionista preferito, Gramellini, il numero uno! Mi piacerebbe, proprio a proposito di passione e professione, essere tra i vivi....
Un sasso nello Stagno 17/07/2009
Per una volta occupiamoci di qualcosa di bello. Tito Stagno. Non so quanti di voi l’abbiano visto l’altra notte in tv, nel formidabile programma di Minoli, mentre parlava dello sbarco sulla Luna. A settantanove anni e con l’entusiasmo di un ragazzino. Mi correggo: con l’entusiasmo che un tempo era considerato prerogativa dei ragazzini, mentre oggi attraversa le generazioni, distinguendo i vivi dai morti dentro, a quindici anni come a cento. Chi sono i morti dentro? Le persone che non sanno chi sono e non credono in quello che fanno. Non hanno ancora scoperto la loro luna: quel talento individuale, unico e irripetibile, che tutti possiedono , ma spesso, per superficialità o cinismo, non riescono a mettere a fuoco. E impiegano l’intera vita a cercare o a cercare di rimuovere, stordendosi di distrazioni.
Tito Stagno ha raggiunto il culmine della carriera a un’età in cui molti la cominciano: 39 anni. Dopo che hai raccontato in diretta l’evento del secolo a trenta milioni di spettatori, quali altri obiettivi ti puoi porre, che non siano una discesa lenta e controllata del tuo Lem spaziale verso il Mare della Tranquillità? Lui invece ha tenuto botta con la forza della passione e la notte scorsa era ancora lì, in grado di grondare adrenalina, oltre che cultura, competenza e capacità narrativa. Non cascherò nella trappola del “meglio una volta”. Perché Stagno non è “una volta”. È e sarà sempre “adesso”. Il suo entusiasmo per la vita ne abita tantissime altre che non accettano di annegare nel disincanto la propria voglia di esistere per uno scopo.
di Massimo Gramellini - La Stampa
domenica 7 marzo 2010
chi ben comincia....
si potrebbe anche dire... chi mi costringe a scriverlo? bè effetivamente nessuno, però c'è qualcosa che mi spinge a farlo, forse la voglia di cambiare qualcosa nella mia vita, soprattutto quella professionale. Cosa c'entra un blog con il lavoro? Ecco appunto! Voglio che il mio lavoro diventi una parte molto interessante della mia vita, credo che a quest'età e nel contesto in cui ci troviamo sia ormai necessario. Il mio blog si chiama AME con un accento che non si trova nella tastiera quindi tutte le volte che lo scrivo devo fare copia incolla da babel fisch, ora lo faccio... âme!
âme è anima (in francese) ho scelto questo nome perchè lo associo a tutte le cose di cui voglio parlare e che amo da sempre: le feste e le anime delle feste, gli oggetti, gli abiti, i posti, l'arte e la loro anima!
PS se qualcuno conosce il tasto dell'accento di cui sopra.... si faccia vivo!